Si chiama Powercoders, la ONG avviata nel 2017 in Svizzera dall’imprenditore tedesco Christian Hirsig, il cui obiettivo è riqualificare le competenze dei rifugiati per contribuire a rispondere alla richiesta crescente di risorse da parte delle organizzazioni impegnate nei processi di digitalizzazione. Sono stati avviati progetti a Berna, Losanna, Basilea e Zurigo e la prima sede estera di Powercoders è stata inaugurata a Torino nel 2019. Grazie al successo dell’iniziativa, con oltre duecento partecipanti, prenderà ora il via un secondo progetto a Milano con corsi attivi dal primo febbraio.
Sostenuta sul piano internazionale dall’UNHCR (l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani) riceve in Svizzera il sostegno dal governo e dalle aziende che partecipano al programma, mentre per l’Italia ha stretto una collaborazione con Reale Mutua e la scuola di programmazione Le Wagon.
I rifugiati che vogliono partecipare ai corsi di formazione possono candidarsi attraverso un’applicazione online a cui segue una selezione. I corsi sono intensivi e hanno la durata di tre mesi. Tutto il programma, composto anche da workshop per sviluppare soft skill e abilità sociali, è studiato per permettere ai rifugiati di inserirsi appieno nella dimensione del Paese che li ospita. Le classi sono in genere composte da una ventina di persone alla fine dei corsi Powercoders, vengono avviati dei tirocini formativi con il sostegno di job coach, persone in grado di dare consigli e supporto su criticità o fraintendimenti linguistici che i rifugiati potrebbero incontrare nel loro nuovo lavoro.
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